I protagonisti e i produttori di The Handmaid’s Tale commentano il brutale finale di “First Blood,” la sesta puntata della seconda stagione dello show. ATTENZIONE SPOILER SE NON SIETE IN PARI.
L’ultimo episodio del drama di Hulu, intitolato First Blood, ha appena imboccato la strada del terrorismo quando la resistenza, una forza conosciuta con il nome di Mayday ha finalmente inflitto dei seri danni sull’oppressivo regime di Gilead. L’episodio costruisce la grande rivelazione del comandante Waterford (Joseph Fiennes), un nuovo di zecca edificio su cui ha lavorato senza sosta per mesi. Durante la cerimonia, una delle ancelle presenti, Ofglen – la seconda persona a portare questo nome finora, questa volta interpretata da Tattiawana Jones – si separa dal gruppo, radunato fuori le finestre del nuovo edificio. Ofglen, la cui lingua è stata rimossa per aver aiutato Janine (Madeline Brewer) nel finale della prima stagione si avvicina a Waterford e agli altri prima lentamente, prima di correre a perdifiato con un detonatore in mano.
L’episodio di The Handmaid’s Tale si conclude con Ofglen che innesca una gigantesca esplosione che presumibilmente uccide numerosi individui dentro il palazzo e addirittura fuori – il che significa che la vita di Waterford e di numerosi altri comandanti, così come di tantissime ancelle sono lasciate in sospeso mentre aspettiamo l’arrivo del settimo episodio della stagione, chiamato a ragione “After.” Per quanto riguarda Offred non era per niente vicino al raggio dell’esplosione, visto che si stava ancora riprendendo dopo essere finita in ospedale nel quinto episodio.
Durante The Handmaid’s Tale le vittorie per gli oppressi sono poche e molto distanziate l’una dall’altra: Moira (Samira Wiley) che scappa da Gilead e Offred (Elisabeth Moss) che diventa libera temporaneamente dalla servitù sono due dei momenti più significativi di trionfo su questa dittatura. L’attacco suicida visto in First Blood è il primo segnale di qualcosa di diverso nella rivoluzione, un cambiamento completo dello status quo. Detto questo, mentre c’è una sorta di senso di trionfo alla fine di questo cliffhanger, il cast e i creatori di The Handmaid’s tale fanno anche notare l’orrore della cosa. Ecco le loro impressioni e i loro commenti.
Bruce Miller, creatore e produttore esecutivo.
Cambia tutto. È un grandissimo cambiamento nel mondo di Gilead. L’idea iniziale è arrivata da questo pensiero “Non sarebbe interessante se ci fosse un attacco suicida, e noi tifassimo per lei? In quale show si è dalla parte di un terrorista?” In quale show si fa il tipo per questo tipo di persona? È un sentimento molto controverso da avere. Dà una svolta a tutto lo show. Abbiamo deciso di fare questo passo perché le donne e Mayday stanno diventando più forti e più organizzati. Volevamo pensare a cosa sarebbe potuto succedere dopo. L’altra cosa che era molto importante per noi è far capire che la ribellione di Mayday non è un’associazione per salvare le ancelle. Uccidere le ancelle è in realtà un buon modo per fare del male a Gilead. Far capire a Offred che “Mayday potrà anche essere lì fuori, ma noi ancelle potremmo essere più in pericolo su un livello personale per colpa loro che non per la struttura della società di Gilead. Potremmo anche essere nemiche di Gilead, ma siamo anche una risorsa per questa dittatura.” Vedere un attacco specifico e un programma da parte di Mayday potrebbe essere davvero incoraggiante, ma anche terrificante. Questo era il nostro obiettivo. Vedremo nei prossimi episodi come Gilead reagirà e quali giri di vite imporrà, e saranno assolutamente orribili.
Elisabeth Moss (Offred e produttrice esecutiva)
Alza la posta in gioco per la casa dei Waterford, perché Gilead comincia a mostrare i primi segni di cedimento. Non sta cadendo a pezzi, ma comincia a mostrare le prime incrinature. Penso sia molto importante mostrare che anche un regime fascista – i comandanti e le persone al potere – ha le sue debolezze e i suoi problemi. È importante mostrare la vulnerabilità del comandante Waterford. È anche interessante avere un personaggio che ha perso la voce quasi letteralmente essere quella che prende una posizione così estrema. Una posizione violenta. È una cosa controversa in un certo senso, ma questo tipo di mossa è qualcosa di cui c’era bisogno per sconvolgere il mondo di Gilead e per mostrare le increspature. Ci sono più donne che uomini, e quando le donne si uniscono insieme hanno così tanto potere. Ofglen questo lo mostra davvero.
Joseph Fiennes (Comandante Waterford)
Quello che amo di questo episodio è che pone la domanda: “Quanto ti spingeresti in là in termini di resistenza? Cosa credi sia giusto? La tua resistenza può diventare quello contro cui ti opponi, che è oppressivo e soffocante?” Qui abbiamo un ancella che toglie la vita a comandanti, ma anche potenzialmente ad altre ancelle. C’è questo senso dolce amaro di resistenza. C’è una linea? Penso sia una conversazione interessante su quanto ci si possa spingere in là con le azioni che si intraprendono. Potrebbe essere vista come terroristica. Questo aiuta davvero la causa della resistenza? Cosa indica questo, a Fred e agli altri comandanti e alti ufficiali che si sono comportanti come se fossero intoccabili e hanno fatto cose orribili perché pensavano che nessuno potesse toccarli… e si vedono cose simili anche nella vita reali con predatori che sentono di essere in posizioni di potere con un’armatura legale tale che nessuno può toccarli. Qui, abbiamo un momento dove loro sono resi vulnerabili da una cosa che pensavano non si sarebbe mai opposta. Avrà un impatto devastante. Se Fred dovesse sopravvivere, si sentirà molto vulnerabile. Potrebbe esserci quasi un disturbo da stress post traumatico, dove qualunque cosa entri nella sua visione periferica potrebbe farlo agitare.
Ann Dowd (Zia Lydia)
Lei sta realizzando adesso che c’è qualcuno sotto copertura che è molto più potente di quanto lei potesse immaginare. Sono sicura che aveva pensato ci potesse essere della resistenza, nei primi incontri di Gilead: “Dobbiamo essere intelligenti sul come fare questa cosa.” E ora, loro stanno capendo quanto le cose siano deteriorate. La perdita di quelle ancelle specialmente la metterà sotto sopra. Il modo in cui vediamo i terroristi, il cui scopo è distruggere la vita umana non importa il costo, e non sai nemmeno cosa inseguono… Cosa vuoi che rende uccidere persone innocenti accettabile nel tuo mondo? Sono sicura che Lydia stia pensando la stessa cosa. “Cosa stai facendo? Il mondo è un rottame. Niente di quello che hai fatto ha aiutato. Hai solo peggiorato le cose. Cosa c’è sotto? Cosa speriamo di raggiungere?” Penso che sia una enorme sveglia per il sistema di sicurezza di Gilead.
Warren Littlefield (produttore esecutivo)
Sembra inevitabile che in un mondo dispotico e fascista come quello di Gilead, ad un certo punto ci sia un atto di terrorismo contro di loro. Questo è controverso. Il fine giustifica i mezzi? Qual è l’aspetto negativo? Quello positivo? Questo fa bene alla resistenza? Chi abbiamo perso in questa battaglia? Anche noi nel nostro reale mondo abbiamo imparato e dobbiamo affrontare gli atti di terrorismo e la paura che generano. Molto raramente ci troviamo dalla parte di chi li apprezza. Stiamo cercando di lottare con questa complessità. Nel mondo di Gilead, quando c’è un atto di terrorismo penso che tutti credano che “Sì certo che una cosa così doveva capitare. Alla fine doveva capitare. Fa parte della ribellione.” Giustifichiamo la violenza? Non penso che siamo mai gratuiti nel fare le cose. Non vorremmo mai giustificare la violenza. Ma questa è una parte inevitabile del mondo che abbiamo creato e che dobbiamo vivere. Drammaticamente sentivamo che doveva essere introdotto. Vedremo alcune delle ripercussioni nel settimo episodio di The Handmaid’s Tale.